Scoperta nel sottosuolo di Napoli una chiesa medievale, un imprenditore la stava saccheggiando

I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno scoperto una antica chiesa medievale nel centro di Napoli; erano in corso scavi abusivi per trafugare i reperti.
A cura di Nico Falco
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Nel cuore di Napoli, nei pressi di piazza Borsa, ad otto metri di profondità, si nascondeva una chiese medievale databile al XI secolo. Era lì da mille anni, fin quando qualcuno non l'ha trovata e, di nascosto, ha cominciato a scavare per trafugare gli oggetti di valore. Lo hanno scoperto i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, che, nel corso di una indagine disposta e coordinata dalla Procura della Repubblica, hanno sottoposto a sequestro l'antica struttura religiosa e denunciato il responsabile degli scavi abusivi, un imprenditore napoletano.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti l'uomo, già da tempo, faceva effettuare scavi sotterranei clandestini per individuare realtà archeologiche nel sottosuolo, sfruttando dei locali terranei nelle sue disponibilità. La chiesa si trova ad otto metri di profondità rispetto al livello stradale, è attualmente visibile un'abside semicircolare affrescata in discreto stato di conservazione, sulla quale è parzialmente identificabile l'iconografia di Cristo in trono al di sotto decorazioni a velarium ed una iscrizione dedicatoria in parte già decifrata.

Dell'antica struttura è emersa anche parte della pavimentazione, realizzata con lastre di marmo bianco. "L’eccezionalità della scoperta – si legge in una nota dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale – restituisce al patrimonio pubblico i resti di un raro esempio di arte medievale di XI secolo, la cui decorazione riscontra delle similitudini con il vicino Sacello di Sant’Aspreno e si aggiunge alle non numerose testimonianze pittoriche del periodo medievale sul territorio nazionale".

Per le indagini i militari si sono avvalsi del supporto della Soprintendenza Archeologica alle Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, in virtù dei protocolli stipulati con la Procura. Sono stati ispezionati numerosi locali appartenenti all'imprenditore e sono stati sequestrati anche cunicoli sotterranei, oggetti di scavi clandestini, pertinenti alle fondamenta di un palazzo settecentesco vincolato quale bene culturale di particolare interesse storico-artistico.

All'imprenditore sono stati sequestrati circa 10mila frammenti ceramici di natura archeologica di epoca romana e medievale, probabilmente provenienti anche da altre aree nel sottosuolo di Napoli. Inoltre sono finiti sotto chiave 453 reperti archeologici integri di epoca romana, tra cui crateri a figure rosse, anfore, lucerne e pipe in terracotta, e monete di epoca romana e medievale. Le aree sequestrate nel corso dell'attività saranno oggetto di ulteriori approfondimenti, allo scopo di metterle in sicurezza, tutelarle e valorizzarle.

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